La dermatite bovina in Sardegna: nove focolai confermati e misure urgenti richieste

0
Paesaggio di campagna sarda con mucche al pascolo in un campo verde, sotto un cielo sereno e blu.

L’incidenza della dermatite bovina cresce in Sardegna con nove focolai confermati. Sono coinvolti i comuni di Sarule, Orani, Orotelli e Bottidda. Sono richieste misure urgenti quali il culling selettivo e una massiccia campagna vaccinale.

L’infezione da dermatite bovina continua a diffondersi in Sardegna, con un numero crescente di focolai confermati. Fino ad oggi, sono stati registrati nove focolai secondo il bollettino epidemiologico veterinario nazionale aggiornato di recente. Rispetto ai sei casi già noti, le analisi riscontrate ieri, primo luglio, hanno aggiunto due nuovi casi a Orotelli, un paese già colpito, e un altro caso a Sarule.

I comuni attualmente interessati includono anche Orani, dove è stato registrato il primo contagio, e Bottidda. Gli esperti avevano già previsto questa situazione: la peste bovina è presente sull’isola da circa tre mesi. E, al momento, cercare e identificare i casi risulta fondamentale.

Se le ultime relazioni non porteranno a un’estensione delle misure restrittive esistenti, c’è il timore che nuovi focolai possano emergere presto. Questo potrebbe ampliare le aree dove sarà vietato il movimento degli animali, causando danni significativi per le aziende locali.

Attualmente, la regione sta aspettando direttive da Roma. Ieri, in Prefettura a Nuoro, il consigliere regionale della salute, Armando Bartolazzi, ha annunciato di aver richiesto di procedere con il abbattimento selettivo degli animali malati, oltre a una campagna di vaccinazione di massa. Nel frattempo, il numero degli animali coinvolti è salito a 1207, con 57 casi di animali infetti.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *