Il Sardinia Pride invade Sassari: «Un atto politico e di resistenza»

Il Sardinia Pride ha animato Sassari, portando una lunga e colorata processione per celebrare la comunità LGBTQIA+. Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza dell’evento come “atto politico e di resistenza”. La manifestazione, curata dal Movimento Omosessuale Sardo, ha visto od anche la partecipazione attiva delle associazioni Queer e Diritti al Cuore e di persone con disabilità, ed è stata affiancata da diverse figure di spicco.
Il Sardinia Pride ha fatto il suo trionfale ingresso a Sassari, trasformando le strade in un vibrante arcobaleno di colori. L’evento, che ha attirato un gran numero di persone e bus da tutto l’Isola, non è stato solo una celebrazione, ma è stato anche sottolineato come “un atto politico e un atto di resistenza” dagli organizzatori. Questo Pride, che segna il ritorno nella città dopo l’edizione del 2022, è stato curato quest’anno dal Movimento Omosessuale Sardo, in collaborazione con le associazioni Queer e Diritti al Cuore, e ha visto la partecipazione attiva anche di persone con disabilità.
La lunga e festosa parata è partita da Piazza Università, aperta dal mondo scolastico, proseguendo attraverso le strade del centro storico e della zona ottocentesca della città, fino a raggiungere l’Emiciclo Garibaldi dove è stato letto un documento politico condiviso dalle realtà queer sarde.
Tre autobus di attivisti sono partiti da Cagliari, mentre molti partecipanti sono giunti autonomamente da Oristano e Nuoro. Quest’edizione ha visto la partecipazione di “Le Belle di Faccia” come madrine, rappresentate da Chiara Meloni e Mara Mibelli, affiancate dal padrino, l’attore sardo Gianni Dettori, e dal gruppo di Mariano Gallo, noto come Priscilla Drag. Questa celebrazione testimonia, ancora una volta, la forza e la determinazione della comunità LGBTQIA+ in Sardegna.