Cala Goloritzè: La Perla Selvaggia della Sardegna

Cala Goloritzè in Sardegna è una delle spiagge più belle al mondo, celebre per la sua bellezza selvaggia e il suo status di area protetta. Riconosciuta come Monumento Naturale e già premiata nel 2025 come spiaggia più bella, invita i visitatori ad arrivarci solo a piedi o in barca, per preservarne la fragilità. Con accesso limitato a 250 persone al giorno, senza servizi, ogni escursione diventa un’avventura verso un paradiso naturale dove vivere in armonia con l’ambiente.
La Sardegna è famosa per le sue spiagge incantevoli, ma se si parla di bellezza pura, Cala Goloritzè è senza dubbio in cima alla lista. Situata nel Golfo di Orosei, questa cala è un vero e proprio santuario naturale, idealmente protetta e accessibile solo a chi è disposto a guadagnarsi il panorama attraversoun cammino, o magari una remata. L’acqua è cristallina, turchese come nei sogni, mentre gli imponenti picchi di roccia creano un contrasto straordinario con il cielo azzurro.
Cala Goloritzè non si rivela immediatamente; ci si arriva dopo un percorso, sia esso a piedi lungo i sentieri del Supramonte o in barca, un viaggio che sottolinea la bellezza e la fragilità del luogo. Proclamata Monumento Naturale della Sardegna nel 1993 e successivamente riconosciuta a livello nazionale, ha anche conquistato il titolo di spiaggia più bella del mondo nel 2025, secondo “The World’s 50 Best Beaches”. È un riconoscimento che evidenzia la sua straordinaria unicità, rinomata per il suo isolamento e la sua protezione ambientale. Altrettanto scenica è la guglia calcarea, l’Aguglia, un monolite di 143 metri che fa da guardiano a questo paradiso.
All’interno del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, Cala Goloritzè è sotto costante protezione. Ogni aspetto del posto, dalla sabbia ai fondali, è considerato un bene prezioso. Il valore di questa baia, che ha visto il suo volto cambiare a seguito di una frana nel 1962, è legato anche all’impegno per la sua conservazione. Le regole sono severe: per preservare la bellezza di Cala Goloritzè, solo 250 visitatori al giorno sono autorizzati, e l’accesso deve avvenire a piedi o con piccole imbarcazioni.
Per arrivarci, chi sceglie il sentiero parte da Su Porteddu; è un cammino di media difficoltà di 3,6 chilometri attraverso il paesaggio roccioso della Sardegna. Il percorso quindi è un’esperienza in sé, anche se non bisogna prenderselo alla leggera. Se, invece, si opta per la visita via mare, sono moltissime le escursioni disponibili da diverse località vicine, da segnalare le partenze da Cala Gonone e Arbatax, dove le imbarcazioni si avvicinano, lasciando i visitatori a nuotare in acque da sogno.
Ma è bene sapere che nella cala non ci sono servizi come bar o lettini. Non ci si deve aspettare una spiaggia convenzionale con comfort turistici. È un luogo dove si deve arrivare preparati e autosufficienti, portando tutto il necessario per la giornata. Ad esempio, scarpe da trekking, cibo, acqua e protezione solare. Ogni dettaglio è pensato per mantenere l’armonia tra uomo e natura. Il divieto di portare animali, campeggiare o raccogliere qualsiasi cosa dimostra quanto la salvaguardiasia fondamentale. Sempre рекомендуется informarsi sulle ultime disposizioni, le normative variano a seconda delle necessità di conservazione del luogo, ma in generale, chi vuole godere di Cala Goloritzè deve farlo con rispetto.
Le stagioni cambiano l’atmosfera di Cala Goloritzè. La primavera è forse il momento più incantevole, profumi intensi e colori vivaci, mentre l’estate porta il caldo e una maggiore affluenza. Settembre e ottobre sono ideali, il clima è mite e l’acqua è ancora accogliente. L’inverno porta solitudine e un fascino rustico. In ogni periodo, Cala Goloritzè può regalare esperienze straordinarie, specialmente a coloro che sono disposti a cercarla con l’animo giusto, in punta di piedi, rispettando la sua natura incontaminata.
In conclusione, Cala Goloritzè non è solo una spiaggia, è un’esperienza, un luogo dove la bellezza naturale dimostra la sua forza. La consapevolezza di essere parte di un ecosistema così delicato rende ogni visita un’opportunità per riflettere e riconnettersi con la natura.