Ritorno a se stessi: trovare la quiete nei santuari sardi

0
Un tranquillo santuario in Sardegna, con percorsi di pietra, ulivi e piscine termali. Atmosfera di rilassamento naturale.

Un viaggio in Sardegna, in particolare nei santuari wellness di Delphina Hotels & Resorts, offre un’esperienza di riconnessione intima e profonda. Tra trattamenti tradizionali e l’atmosfera naturale dell’isola, i visitatori trovano un senso di pace e riconoscimento che va oltre il semplice relax. Un’importante riscoperta di sé nell’incontro con la bellezza autentica e l’armonia della natura.

Mai avremmo pensato che una semplice riflessione potesse dare inizio a un viaggio tanto profondo. La nostra idea era semplice: avevamo bisogno di una pausa, non solo dal lavoro e dal frastuono quotidiano, ma da quel continuo fare, dalla necessità di mantenere tutto sotto controllo. Ci serviva spazio per respirare, per ritrovare noi stessi.

Sebbene nel mondo esistano centinaia di centri benessere, alcuni stupendi e altri dimenticabili, ci sono luoghi rari che riescono a lasciare un segno duraturo, che ti richiamano anno dopo anno. Non per semplice lusso, bensì per il modo in cui ti fanno sentire. Ed è così che siamo approdati nei santuari wellness dei Delphina Hotels & Resorts in Sardegna Settentrionale.

Non avevamo idea di quanto avremmo avuto bisogno di espirare finché non siamo arrivati. Non si trattava dell’esalazione che fai quando finalmente ti metti a letto, o quando spunti l’ultima cosa dalla tua lista. Qui, la sensazione era molto più profonda, veniva dall’anima, da quella parte di noi stessa che avevamo trascurato per troppo tempo.

Strano a dirsi, ma è stato tutto iniziato dalla luce. Il sole in Sardegna sembrava diverso, non si limitava a brillare, ma ci accarezzava. L’aria calda e profumata di mirto e sale ci ha indotto a rallentare senza nemmeno rendercene conto. Era come se l’isola ci avesse sussurrato: “Puoi lasciarti andare ora.”

I centri Thalasso e SPA non erano come quelli che avevamo visitato in precedenza. Qui non c’era ostentazione della bellezza, né pressione per raggiungere la perfezione. C’era solo un’eleganza sostenibile, con sentieri di pietra che si snodano tra olivi e il suono del mare sempre in sottofondo. Non erano solo centri benessere, ma veri e propri santuari che ci ricevevano come ospiti, più che semplici clienti.

Un mattino al Valle dell’Erica, ci siamo avviati verso la SPA attraverso giardini lussureggianti. Non ci affrettavamo; ci muovevamo, respiravamo. Quando siamo entrati, ci siamo lasciati avvolgere da un’incredibile tranquillità che sembrava sacra. Lì non c’era l’aria clinica a cui eravamo abituati, ma una calma profonda che ci invitava ad essere presenti.

I bagni di thalassoterapia, riscaldati alla temperatura corporea, pieni di acqua di mare ricca di minerali, si sono rivelati trasformativi. Galleggiando in quell’acqua, abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo sentiti liberati da un peso che non ci aspettavamo. Non servivano dramatica, né lacrime, solo un abbandono silenzioso e il riconoscimento di una parte essenziale di noi. Ogni luogo visitato aveva il suo spirito quieto.

I trattamenti erano radicati nella tradizione sarda: scrub con sale marino locale, massaggi con oli estratti da erbe selvatiche. Ma più delle tecniche e dei profumi, ciò che ci ha colpito è stato il modo in cui tutto veniva proposto. I terapeuti non si limitavano a curare i nostri corpi, ma ascoltavano con le mani. C’era una dolcezza, un’intuizione nel loro tocco.

Ci aspettavamo relax, ma abbiamo ricevuto riconoscimento. Erano in grado di vedere la stanchezza che avevamo mascherato, lo stress che avevamo sottovalutato. E soprattutto, non si affrettavano a sistemarla. Dopo ogni trattamento, ci fermavamo per godere di una tisana calda, osservando la luce filtrare attraverso gli alberi, o navigando a piedi nudi tra i giardini, ancora avvolti da un calore benedettivo.

Abbiamo vissuto attimi luminosi, sedendo sotto un albero di fico, ascoltando le cicale, o scrutando l’orizzonte fondersi nel mare, dove ci siamo sentiti… più leggeri. Non euforici, non momentanei, ma silenziosamente cambiati. Sembrava di aver ritrovato uno spazio per noi stessi, tornando a una parte di noi che avevamo dimenticato.

Non si trattava sólo di trattamenti; ci hanno dato spazio per respirare e presenza. Ci hanno ricordato l’importanza di ricevere cure e di saper stare nella quiete senza riempire il silenzio. Tutto questo in modo gentile, attraverso la pietra e il sale, il profumo e la luce del sole, attraverso mani che sanno come tenere senza chiedere di più.

Nella nostra ultima sera, abbiamo osservato il sole fondersi nel mare, mentre il cielo si tingeva di un rosa dorato che regalava a tutto una sensazione di sacralità. Ci siamo seduti, contemplando. Non pensavamo a cosa sarebbe successo dopo, eravamo semplicemente nel presente, senza ricordare quando era stata l’ultima volta che ci eravamo sentiti così.

Siamo tornati a casa con gli oggetti usuali: un po’ di miele, un gioiello locale, e un piccolo bottiglia di liquore di mirto. Ma ciò che davvero custodiamo, sono i souvenir più silenziosi: l’odore delle erbe selvatiche nell’aria calda, il suono dell’acqua che lambisce le rocce, e la memoria del nostro respiro, libero e senza pesi.

Questa esperienza ha offerto più di una semplice pausa; ci ha aiutati a ricollegarci a noi stessi. E in un mondo che richiede così tanto da noi, nonché un dono straordinario. Non ci ha dato solo coccole o un bel posto dove stare, ma ci ha dato spazio. Spazio per tornare a noi stessi e sentire la quiete, senza sentirci vuoti. Per sentirci curati, senza sentirci persi.

Siamo tornati più leggeri. Più ancorati. Più noi. E davvero… non è quella la più rara delle lussurie?

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *